9 Agosto 2011.
Ci lasciamo alle spalle il gompa felici di esserci capitati in un giorno di festa e di avere potuto vedere tante persone che erano venute qui a pregare e festeggiare, si tratta di un'occasione mondana rara e che vivacizza la loro vita. Ci dirigiamo verso l'antica capitale Lo Mantang, ci attende un solo passo ma la salita è lunga e questo sarà il punto più alto che raggiungeremo in tutto il viaggio, l'altimetro segna 4.300 m, festeggiamo
Ci lasciamo alle spalle il gompa felici di esserci capitati in un giorno di festa e di avere potuto vedere tante persone che erano venute qui a pregare e festeggiare, si tratta di un'occasione mondana rara e che vivacizza la loro vita. Ci dirigiamo verso l'antica capitale Lo Mantang, ci attende un solo passo ma la salita è lunga e questo sarà il punto più alto che raggiungeremo in tutto il viaggio, l'altimetro segna 4.300 m, festeggiamo
Il punto più alto del percorso 4300 m
Una lunga discesa ci porta verso la nostra meta e alla fine vediamo il rosso muro che circonda Lo Mantang, la vecchia capitale del regno proibito e forse è proprio questo aggettivo che ci ha portato fino a qui (Michel Peissel, Un regno tibetano proibito)
Lo Mantang in fondo alla valle
Il caffé più IN della città
Il villaggio è molto bello ricco di monasteri che stanno riprendendo fiato dopo un periodo di difccoltà, sono dei centri educativi in cui i ragazzi studiano non solo materie religiose ma un po' tutto e che li metteranno in grado di affrontare un futuro, speriamo, migliore. Girelliamo, guardiamo, osserviamo, ci sono molti restauri in corso finanziati da una istituzione americana e scopriamo che il protagonista principale è un ragazzo italiano che da molti anni trascorre sei mesi l'anno qui per restaurare (spesso ridipingere) gli affreschi nei principali gompa e nel "palazzo" reale. Conosceremo lui e la sua compagna a cena.
Il programma ci da un po' di respiro, restiamo qui due notti.
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