Tange - Chusang

14 Agosto 2011.
Tange è uno dei villaggi più belli in cui siamo stati. Al nostro arrivo scopriamo che "l'albergo" dove avremmo dovuto stare è chiuso, la nostra guida con i portatori si mette in cerca di una sistemazione, andremo a dormire in due case private. Ci accolgono nella prima dove una capretta (non una capra qualsisai ma una capra del Kashmir) viene scacciata per farci accomodare e la signora ci offre un ottimo thé.

 La capra a cui abbiamo tolto il giaciglio

Siamo seduti in cucina e seguiamo tutta la preparazione, mai proverbio è stato più veritiero "occhio che non vede, cuore che non duole" e noi vediamo tutto, meglio guardare fuori della porta :-)

Dall'interno di una abitazione

Tilak è in giro perché qui ci sono solo due posti, io e Andrè andremo da un'altra parte. Di nuovo abbiamo come stanza quelle delle preghiere con altare e tutto, dormiremo tranquilli protetti dalla testa di pecora che tiene lontani gli spiriti maligni
Contro le cattive influenze


Il servizio è completo, la mattina presto, prima delle sei, Andrè si alza per girellare nel villaggio e fare qualche ripresa o qualche disegno; dopo pochi minuti sento che qualcuno rientra, mi sembra strano che sia lui, apro un occhio e vedo una signora che è entrata per pregare. Accende una candela, prega e poi accende dei rametti secchi, forse di incenso, riempiendo di fumo tutta la stanza e dopo per concludere la preghiera percuote in modo ritmato il tamburo appeso alla parete Bum .... bum .... bum,bum,bum, "wake-up call".
Ormai sveglio  mi alzo e mi incammino nel villaggio ci hanno detto che c'è una fontana dove ci si può lavare, aspetto il mio turno e mi rinfresco.

Il villaggio è molto interessante in un bellissimo paesaggio con molti stupa, non vediamo nessun gompa ma forse c'era in passato.

Alcuni stupa di Tange

Oggi sarà per me la giornata più lunga. In queste ultime tappe non è stato possibile fare una sosta a pranzo perché non c'è nessun villaggio, nessun insediamento. Diamo fondo alla barrette di sesamo e miele, alla frutta secca a tutto quello che abbiamo da mangiare. La mattina ci hanno dato del pane tibetano (farina di riso, fritto) e della patate (fritte) che faccio finta di mangiare. La giornata consiste in una salita ben oltre i 4.200 (Tange è mille metri più in basso) seguita da un lunghissimo saliscendi lungo una cresta che strapiomba sulla nostra sinistra molto più in basso.
Oggi la fatica si fa sentire, gli altri del gruppo mi devono aspettare e l'uvetta e qualche mandorla mi mandano avanti, ho poche foto perché sollevare la macchina fotografica è un bello sforzo :-). Ma, come sempre, paesaggi splendidi si susseguono uno dietro l'altro.

L'aspetto desertico dell'Alto Mustang

Oggi la nostra guida è in sciopero la vediamo ogni tanto molto più avanti di noi, sono i due portatori che ci aspettano per vedere se ce la facciamo.  Dopo questa lunghissima, a me pare così, traversata ci attende una lunghissima discesa verso Chusang dove ci eravamo fermati a pranzo all'andata e infine, come ciliegina, il solito fiume da guadare ma, come premio, abbiamo una doccia calda !!!


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